La Hays Salary Guide è una pubblicazione annuale che descrive l’evoluzione delle retribuzioni e del mercato del lavoro in Italia.
Indice dei contenuti:
Hays Salary Guide
L’edizione 2023 – relativa all’andamento del 2022 – indaga come sta cambiando il mercato del lavoro in Italia e quali saranno le future tendenze occupazionali dei diversi settori.
Quest’anno sono state intervistate soprattutto aziende di medie dimensioni (32%) e multinazionali (22%).
Le aree Industry&Engineering, Manufacturing e IT&Software development insieme rappresentano il 40% del campione di aziende intervistate.
Il 66% dei professionisti intervistati sono stati uomini, il 34% donne.
Gli obiettivi strategici prioritari delle aziende intervistate sono aumentare il fatturato per il 57% e generare innovazione per il 38%.
Per raggiungere gli obiettivi strategici il fattore limitante sono i costi in aumento per il 25% e la carenza di professionisti qualificati sul mercato per il 17%, insieme alla difficoltà nel trattenere i dipendenti attuali per il 13%. Sono due i fattori che riguardano le persone.
Il mercato del lavoro del 2022 è caratterizzato da carenza generale di candidati per il 43% e in particolare da carenza di professionisti qualificati per il 55% con notevole concorrenza fra aziende per il 37%
Si modificano le strategie di ricerca e selezione del personale, infatti la carenza di professionisti e soprattutto di professionisti con competenze specifiche, fa aumentare la concorrenza tra le realtà organizzative nel volersi assicurare i migliori talenti.
Il 58% delle aziende intervistate dichiara un aumento del proprio organico compreso tra meno del 5% e oltre il 10%, mentre il 21% dichiara che l’organico rimane inalterato.
Le posizioni più difficili da reperire sono state quelle di livello intermedio come Technical e Specialist per il 74% delle aziende intervistate.
In altre parole: il mercato del lavoro mantiene obiettivi di sviluppo per i quali sono necessari professionisti qualificati, in particolare le figure Technical e Specialist.
I diplomati degli Istituti Tecnologici Superiori sono perfettamente adeguati al bisogno attuale del mercato del lavoro.
Il 53% dei professionisti intervistati si dichiara poco o per nulla soddisfatto del proprio lavoro attuale e il 47% non ritiene di poter avere un avanzamento di carriera in azienda.
Il fatto che la risposta alla domanda “qual è stato il cambiamento che hai apportato alla tua carriera?” per il 71% dei casi sia aver cambiato azienda, non deve stupire.
E’ evidente che alle aziende è richiesta una riflessione sulle politiche di gestione del personale!
Questa considerazione è supportata anche dal fatto che una buona percentuale di lavoratori che accedono a qualche forma di lavoro agile cambierebbe azienda se la flessibilità lavorativa non fosse più disponibile.
Certamente la modalità di lavoro da remoto non è applicabile a tutte le tipologie di lavoro, ma dove è possibile sta diventando un argomento di negoziazione in fase di selezione del personale.
Le aziende si sono dimostrate prudenti nel concedere aumenti retributivi a fronte dell’instabilità dei mercati internazionali e della crisi energetica derivata dalla guerra in Ucraina e certamente la disponibilità di benefit compensa in parte l’invarianza delle retribuzioni. Interessante notare quali cose sono consideraste un benefit: non più un computer aziendale, i buoni pasto o la mensa ed il telefono ma pacchetti relativi al benessere della persona, l’assicurazione sanitaria o la copertura medica.
Il 56% delle aziende intervistate si ritiene ottimista o addirittura molto ottimista riguardo al clima economico internazionale e alle opportunità di lavoro nei prossimi 2-5 anni, mentre solo il 39% dei professionisti intervistati è del medesimo parere.
Il 75% delle aziende ritiene che le assunzioni previste per il 2023 saranno a tempo indeterminato e il dato è coerente con le ambizioni di crescita del business: si può prevedere che la domanda di professionisti qualificati rimarrà stabile soprattutto per i ruoli considerati più strategici per la crescita aziendale.
Il 41% dei professionisti intervistati dichiara di voler cambiare lavoro nel 2023 pur rimanendo nel medesimo ruolo o settore di mercato.
Le motivazioni sono significative: il 47% soffre la mancanza di opportunità di sviluppo professionale, il 44% la mancanza di un percorso di carriera e il 39% per la retribuzione troppo bassa.
Evidentemente per attirare i migliori talenti le aziende dovranno offrire progetti o prodotti innovativi su cui lavorare, programmi di formazione che garantiscano il miglioramento costante delle competenze dei propri team, flessibilità oraria ed una retribuzione altamente competitiva.
Le conclusioni, per un giovane che si affaccia oggi al mondo del lavoro, sono interessanti: è necessario individuare un percorso di studio qualificante e specialistico indispensabile nelle strategie di crescita aziendale.
La Hays Salary Guide Italia riporta inoltre una overview delle tabelle salariali dei diversi settori aziendali.
Mentre nell’edizione del 2022 – relativa al 2021 – il settore energia era rappresentato come sottoinsieme del settore engineering, l’edizione del 2023 gli dedica un approfondimento specifico, mentre si riduce il settore oil&gas.
Le considerazioni specifiche del settore Energy
E’ interessante leggere le considerazioni specifiche del settore Energy.
Le richieste di professionisti da parte delle aziende del settore Energy aumentano e sono superiori addirittura ai livelli del 2019. La ragione sono i nuovi progetti e gli investimenti nelle tecnologie pulite.
I professionisti nelle Tecnologie Rinnovabili rappresentano circa il 50% di tutti gli occupati nel comparto Energy.
Nel campo dell’energia green le figure più ricercate sono state i Project Manager, Geometri Ambientali, Tecnici Ecologi e Business Developer specializzati nella ricerca di terreni utili alla produzione di energia da pannelli fotovoltaici.
In ambito Tecnico, è in crescita la richiesta da parte delle aziende di Manager della Programmazione Energetica, Operatori delle centrali elettriche, Installatori di impianti.
In ambito Tecnico, viceversa, permane un importante divario salariale con le figure di Service/Maintenance in ambito impiantistico, con bassa specializzazione e poca verticalità.
Il caro energia, in contrapposizione alla crescita del settore energetico, ha determinato per molte società energivore la necessità di rivedere i piani strategici di Energy Management: la figura dell’Energy Manager è diventata un ruolo chiave e strategico. Di conseguenza, aspettative e remunerazione per questi profili hanno visto un aumento rilevante nell’ultimo anno.
Proseguendo nell’analisi le tabelle retributive indicano che la retribuzione entry level di un Project Manager nel mondo dell’energia in Italia è pari a 38.000€ con una progressione interessante all’aumentare dell’esperienza. La figura del Field Service Engineer passa da 30.000€ entry level per aumentare del 50% in breve tempo e poi quasi raddoppiare. Analogamente per la figura dell’Instrumentation & Automation Engineer. Ci sono differenze in ambito territoriale e in aziende diverse e certamente la generalizzazione non tiene conto di applicazioni specifiche di ruoli e funzioni che, in un mercato variabile ed innovativo possono essere differenti pur rimanendo comunque di grande interesse.
Nel prossimo futuro
I temi centrali delle strategie del settore Energy saranno l’implementazione di politiche attive energetiche, i piani di miglioramento e riduzione dei costi dell’energia, i progetti per gli interventi di efficienza energetica.
La crescita dell’occupazione sarà trainata dallo sviluppo delle energie rinnovabili e lo scenario “zero emissioni” del 2050 presuppone un aumento dei lavori “green”, destinati a sostituirsi in buona parte a quelli collegati ai combustibili fossili.
Fonte: https://www.hays.it/
23 Novembre, 2023 - Marina Perego - Direttrice ITS GREEN